22.09.17

Il punto sulle assicurazioni trasporti e la valutazione dei rischi “cargo”

La redditività del settore assicurativo cargo, negli ultimi anni, è diminuita. La gravità del danno per evento cresce e sono sempre più devastanti le catastrofi naturali.

Il punto sulle assicurazioni trasporti e la valutazione dei rischi “cargo”

Malcolm Mclean inventò, nel 1956, il container. Le prime grandi navi ne trasportavano circa  1.000, oggi movimentano fino a 19.000 container. La globalizzazione ha provocato un forte aumento delle esportazioni favorendo questo aumento della capacità di carico.

Nel frattempo le strutture portuali si sono adeguate alle dimensioni delle portacontainer di ultima generazione (il Port of Tianjin, ad esempio, ricopre un’area di 260 chilometri quadrati).

Dal puto di vista assicurativo dai primi anni Novanta la discrepanza tra raccolta premi e risarcimenti nel settore cargo ha iniziato a manifestarsi.  Oggi l’industria assicurativa paga una media dei sinistri più alta rispetto al passato e il valore dei container movimentati nei porti è aumentato.

Secondo alcune stime esistono oggi 23 milioni di container in servizio a livello globale, con altri 6 milioni in attesa di entrare in funzione a breve.

Fattori che influenzano il rischio cargo

Il rischio cargo è un rischio dinamico che cambia nel tempo per vari fattori: andamento dei flussi commerciali, preferenze dei consumatori, quotazioni delle commodity, stagionalità delle vendite.

Per gestire tale complessità è fondamentale aggiornare i criteri e i modelli di analisi dei rischi prendendo in considerazione anche:  la vulnerabilità, la volatilità dei prezzi, le caratteristiche dei porti e i differenti regimi di immagazzinamento e confezionamento che si utilizzano nelle regioni del mondo.

Comprendere la “geografia” di un porto e sapere dove e per quanto tempo il carico è immagazzinato, aiuta a valutare meglio il rischio da assicurare. 

Le merci trasportate  hanno diversi livelli di vulnerabilità e sono potenzialmente esposte a rischi diversi. La natura del carico determina anche i tempi e le condizioni di immagazzinamento nei porti (più lungo è il periodo di permanenza, maggiori sono i rischi). Anche il packaging ha un ruolo fondamentale per determinare la vulnerabilità del carico.

La stagionalità delle vendite, ad esempio i picchi che si registrano per certi beni in occasione delle festività natalizie, possono avere un impatto significativo sulla grandezza e sul numero di reclami. Gli assicuratori consapevoli che l’esposizione del rischio cargo è più alta in certi periodi dell’anno inseriscono i fattori di stagionalità nei loro modelli di rischio.

L’esposizione può cambiare anche a causa della volatilità dei prezzi delle commodity (i risarcimenti, nei periodi di rialzo delle quotazioni, possono essere più pesanti rispetto a quanto ipotizzato alla stipula del contratto).

Le innovazioni nel campo della raccolta e elaborazione dei dati, l’intelligenza artificiale, la geo localizzazione satellitare aiutano ad avere una visione più nitida del rischio. Incrociando i dati per compagnia di bandiera, capacità di carico, tipologia di contratto, principali rotte, eventi stagionali è possibile stimare con più precisione l’esposizione al rischio di una determinata nave o flotta.

Avere una miglior comprensione del valore dei beni assicurati in una determinata nave aiuta a generare scenari realistici sulle perdite potenziali. Grazie alla telemetria ogni container trasmette la sua posizione in tempo reale tramite un segnale GPS e consente un monitoraggio costante del rischio.

Per avere una visione completa dell’esposizione al rischio cargo è quindi necessario un approccio che tenga insieme previsioni statistiche, tecniche di gestione dei Big data e soluzioni che sfruttino telemetria e immagini satellitari ad alta risoluzione.

Fonte: "Goods to go - Exploring trends, challenges and modelling innovations in today's Lloyd's cargo insurance market"

 

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